R. Zhang (Hg.): La missione del primo Legato pontificio Maillard de Tournon

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Titel
La missione del primo Legato pontificio Maillard de Tournon. All’origine delle relazioni tra Santa Sede e Cina (1622-1742)


Herausgeber
Zhang, Rui
Erschienen
Città del Vaticano 2022: -
Anzahl Seiten
208 S.
von
Flavio Belluomini

La monografia presenta l’esperienza del legato pontificio Carlo Tommaso Maillard de Tournon svoltasi tra il 1705 e il 1710, dopo il suo invio in Cina da parte di Cle-mente XI nel 1702. L’autore, docente presso il Dipartimento di Storia della East China Normal University di Shanghai (ECNU), nell’introduzione (5–7), indicando gli archivi consultati, dice di voler offrire «un controcanto» alla storiografia scaturi-ta prevalentemente dalle fonti dei gesuiti.
Il libro si suddivide in due parti: i primi due capitoli introducono storicamente l’argomento, i tre restanti affrontano la legazione di Tournon.
Il I capitolo, «Il contesto storico» (9–30), mostra i tentativi realizzati dalla Chiesa per portare il cristianesimo in Oriente. Il legame tra Chiesa e monarchie iberiche nell’opera di evangelizzazione condusse ad una sovrapposizione tra motivi religiosi e culturali, politici e sociali, coloniali e commerciali. La nascita della congregazione de Propaganda Fide, nel 1622, con la sua volontà di gestire l’opera missionaria, portò la Chiesa a momenti di tensione con le suddette monarchie.
Nel capitolo II, «Il ritorno del cristianesimo in Cina» (31–85), vediamo come la rifioritura missionaria condusse, tra fine del ’500 e inizio del ’600, ad un nuovo tentativo di evangelizzare la Cina. È presentato brevemente l’operato degli Ordini religiosi e della Compagnia di Gesù; soprattutto Matteo Ricci che con l’accomodatio cercava di accogliere la cultura cinese per poter predicare il vangelo. Le cerimonie in onore dei defunti e di Confucio, per i gesuiti, erano da collocarsi nel loro contesto culturale e quindi non erano idolatriche. Presenta poi la nascita della Società per le Missioni Estere di Parigi, sorta per coinvolgere il clero secolare nell’attività missio-naria e il suo sviluppo in Oriente.
Il III capitolo, «La Legazione di Carlo Tommaso Maillard de Tournon» (87–119), affronta il tema dei riti cinesi che avevano suscitato controversie tra i missionari. Clemente XI, per uniformare la prassi ed eliminare ogni possibile superstizione, inviò come suo legato e superiore dei missionari il de Tournon. Tale decisione non piacque alla corte di Lisbona che lamentava la non curanza del diritto di patronato. Il Legato partì da Roma il 4 luglio 1702; di sosta a Goa proibì i riti malabarici in-contrando ostilità da parte dei gesuiti portoghesi e del vice-re.
Il IV capitolo, «La via verso la Città Proibita» (121–167), mostra come il Legato, giunto a Pechino il 4 dicembre 1705, inizialmente ebbe buoni rapporti con l’imperatore, ma successivamente arrivarono incomprensioni di natura religioso-culturale. La volontà di Tournon di allontanare dalla pratica dei riti cinesi i fedeli si scontrava con i gesuiti della Corte che li difendevano. È presentato anche l’operato del vicario apostolico di Fujian, Charles Maigrot, che dal 1693 aveva proibito i riti cinesi. Questa parte della monografia illustra come gli aspetti culturali e linguistici abbiano inciso nelle incomprensioni su termini, usanze e riti.
Nel V capitolo, «Il viaggio finale del Legato» (169–208), vediamo il momento conclusivo dell’esperienza del Legato. Il 7 febbraio 1707 con il decreto di Nanchino egli comandava ai regolari e ai secolari di non praticare le dottrine, le leggi, i riti e le consuetudini cinesi. L’imperatore Kangxi ordinò che tutti i missionari seguissero la «pratica del Ricci» in materia di riti. I portoghesi riuscirono a isolare il Legato, men-tre il papa, nel maggio 1707, lo nominava cardinale. Tournon ricevette l’investitura cardinalizia poco prima della sua morte, avvenuta l’8 giugno 1710. La sua salma giunse a Roma il 27 settembre 1723 e fu posta nella cappella della Congregazione di Propaganda Fide.
Come sostiene l’autore nelle Conclusioni (201–208), le vicende intercorse al de Tournon si inserirono nei conflitti già esistenti nella questione dei riti e contri-buirono a segnare la storia dell’opera missionaria in quel paese e i rapporti tra la Cina e Roma.
La monografia è molto interessante; di particolare valore è lo studio sulle fonti che conduce l’autore a offrire alla comunità scientifica un contributo storiografico di pregio.
Porta il difetto di non essere chiara nella prima parte, quando pare dire che i papi concedevano il patronato a Olanda e Inghilterra. Inoltre, quando affronta il tema Propaganda Fide, l’autore usa una bibliografia che necessità di essere integrata con pubblicazioni più recenti.
Tramite questo libro possiamo comprendere, non solo le vicende del primo legato pontificio in Cina, ma avere un’idea dell’incontro tra Roma e Pechino e, quindi, tra culture diverse.

Zitierweise:
Belluomini, Flavio: Rezension zu: Zhang, Rui: La missione del primo Legato pontificio Maillard de Tournon. All’origine delle relazioni tra Santa Sede e Cina (1622-1742), Città del Vaticano 2022. Zuerst erschienen in: Schweizerische Zeitschrift für Religions- und Kulturgeschichte, Vol. 117, 2023, S. 421-423. Online: https://doi.org/10.24894/2673-3641.00155.